mercoledì 21 novembre 2012

La mia compagna di sventure

La mia compagna di sventure è la mia compagna di sventure su più fronti. Non riesco a capacitarmene, ma nelle situazioni per me più difficili ce l'ho sempre al mio fianco. Lo studio, quando cerco la motivazione, poi il lavoro, quando cerco gratificazione, e poi la salute, quando (mi) sento male. Con tutte le sfumature del caso, non sia mai. Per esempio, io non me ne andrei mai in giro con un berretto di lana viola, e non parcheggerei in sosta vietata. E non mi sognerei mai di fare una tesi sul teatro. Mi intesisce solo l'idea.

sabato 17 novembre 2012

Kandinsky

Kandinsky lo aspettavo da un mese, e finalmente è arrivato. 
E' rosso, perchè l'amore non è solo azzurro. 
Ed è azzurro, perchè l'amore non è solo rosso. 
E' duro, perchè l'amore non è solo morbido. 
Ed è morbido, perchè l'amore non è solo duro.
Mi ha aiutata a caricarlo la mia amica che parla al telefono con l'auricolare, perchè da sola era difficile da gestire. Mi aiuterà ad appenderlo l'inventore, perchè è indubbiamente impegnativo. Per il momento è lì, imballato, che mi guarda ironico e aspetta paziente.

mercoledì 14 novembre 2012

Ingessato

Ingessato non è solo il piede di mia mamma, e nemmeno quel completo da mafioso che adesso è diventato demodè. Ingessato è quella tipologia d'uomo che mette gli occhiali non per vedere nitido, ma per nascondersi. Ti parla a dieci centimetri di distanza, non per intimità, ma per importi la sua maschia altezza. Ingessato ti riempie di complimenti banali, e si autoesalta pensando di aver fatto centro. Si mortifica con una postura innaturale, per mostrare le spalle larghe. Si erge a paladino dei deboli con un paternalismo vecchio. 
Ingessato è democristiano.

venerdì 9 novembre 2012

Lei

Lei mi ha accolto materna il primo giorno, con la chioma paglierina e gli zoccoli olandesi ai piedi. Ha sciolto la tensione, ha detto che le ricordavo sua figlia e io, presa dall'entusiasmo, le ho risposto che Lei era troppo giovane per sembrare mia madre. Poi le ho chiesto: 'Puoi aprirmi il cancello? A domani, ciao!'. Solo il giorno dopo ho scoperto che tutti le danno del Lei. Paralizzata dall'imbarazzo, ho cominciato, come mi capita sempre in queste stupidestupidissime situazioni, a mettere in piedi discorsi astrusi per evitare di scegliere se darle del Tu o del Lei. Non c'è cosa più ridicola e più faticosa, che tenere il piede su due scarpe.

domenica 4 novembre 2012

I numeri primi

I numeri primi li ho visti ieri sera dal mio pc, che oramai è solo capace di leggere i DVD, ma gli sono grata lo stesso. Purtroppo l'audio è bassissimo, e tu devi stare lì con l'orecchio tirato per tutto il tempo, ed evitare di tossire per non perdere le battute. Se poi i protagonisti sono due numeri primi, che parlano sottovoce perchè hanno una paura folle di vivere, è 'na tragedia. Io non li capisco, perchè il mio tono di voce è sempre alto, forse perchè ho vissuto in una casa in cui ci si chiamava per la cena urlando a più non posso per non fare le scale. Quindi sono arrivata alla conclusione che il tono alto è direttamente proporzionale alla pigrizia di chi ce l'ha. Comunque il quesito alla base del film è: 'due numeri primi potranno mai trovare un modo per stare insieme?'. Io, da quel che ho capito leggendo il labiale, credo che no, possono impegnarsi quanto vogliono, ma se sei un numero primo devi prima trovare un modo per diventare un numero divisibile, per due o per tre come preferisci. E poi vai a cercarti la tua Alice o il tuo Mattia.