venerdì 26 ottobre 2012

L'inventore

L'inventore se ne inventa sempre una più del diavolo. La sua testa è un ingranaggio, e le sue mani sono sempre sporche d'olio. Ha trasformato l'oblò della lavatrice in una pentola da castagne. Ha brevettato un nuovo modo per separare i chiodi dai bancali. Ha inventato innovativi sistemi di smontaggio oggetti ingombranti, per farceli stare nella macchina piccola. Ha sperimentato con -scarso- successo una didattica inconsueta, basata sulla motivazione reiterata e soprattutto urlata. Ha inventato una nuova ricetta: una forchettata di pasta, una morsicata di pane, o anche forchettata+morsicata contemporaneamente. Ha elaborato un sistema complesso per beffare le coincidenze impossibili. Per arrivare ad un livello sopraffino di beffa, ha lottato quotidianamente dai quattordici ai ventisei anni, raggiungendo coincidenze che nessuno riesce a spiegare scientificamente.   

lunedì 22 ottobre 2012

Gli irraccontabili

Gli irracontabili sono troppo complicati, troppo conficcati o troppo fragili per essere raccontati. Con loro schiaccio noci, comunico in modo creativo, esalto il silenzio, scordo la vista, modulo la voce, studio le mani. Dico tutto e non dico niente. 

domenica 14 ottobre 2012

I miei amici seduti

I miei amici seduti erano ancora più belli del solito, ma non so dirvi il perchè. La parrucchiera si è seduta sulla sedia da avvocato, l'avvocato su quella da parrucchiera. Il pesce rosso è stato costretto ad accettarne una mignon, e selvatic man, costretto, ha scelto quella che guardava il mappamondo lontana da tutti. La foderatrice di divani ha voluto una sedia in legno, e la mamma con il tacco di legno si è fiondata sul divano. La seconda mamma con il tacco ha optato per quella al centro, e l'amica con le sopracciglia corrucciate ha scelto quella in periferia. La non ancora mamma con le all star a pois si è lanciata senza indugio sul water con la tavoletta giù e la mia amica con la manina all'insù si è avvolta nel telo grigio e ha fatto l'ennesimo lavoretto. La bambina del Nesquik ha fortemente voluto lo sgabello verde e anche il latte oltre al Nesquik. La mia amica socievole si è sdraiata sulla scala, perchè comoda non vuole mai stare. Il suggeritore di Altan ha sposato sorridente la sedia con le ruote. Poi c'è la categoria degli sportivi, che hanno optato per una tavola con la palla sotto o la cyclette anni Ottanta. I ciucciatori di dita altrui non hanno avuto dubbi: seduti sulle gambe di tutti, a ciclo continuo. Io, ubriacata dalle possibilità, ho dovuto provarle tutte per trovare la mia. Che era quella più complicata, ovviamente.   

lunedì 8 ottobre 2012

La signora del cinema

La signora del cinema accompagna con grazia la mia stagione invernale. La apre ad ottobre, quando mi stacca il biglietto felice di rivedermi. La chiude ad aprile, quando mi saluta sbadigliando dopo l'ultimo spettacolo. Sono sempre l'ultima ad uscire, perchè i titoli di coda si devono guardare fino alla fine. A volte sono l'ultima ad entrare, e devo sedermi in un posto che non mi piace, e non riesco a mettere le gambe a mo' di indiano come vorrei. La signora del cinema è la mia critica preferita, e quando mi dice che un film è da vedere io lo guardo ad occhi chiusi. La signora del cinema è una gran signora, per il suo portamento aristocratico nonostante il golfino fatto a mano, che neppure io riuscirei a portare. Sta dietro il suo bancone anni '70, perchè un cinema deve sapere di passato, e avere anche le sedie scomode, che chiedono al tuo corpo di adattarsi. Perchè è bene ricordarsi che non sempre le cose possono adattarsi a te, e il tuo compito principe nella vita è proprio quello di modellarti a loro, con grande umiltà.

venerdì 5 ottobre 2012

I pendolari del treno

I pendolari del treno sono dicotomici: quelli che stanno al telefono e quelli che non stanno al telefono, quelli incredibilmente belli e quelli incredibilmente brutti, quelli che sono in anticipo e quelli che sono in ritardo, quelli che ridono e quelli che piangono, quelli con l'influenza e quelli senza l'influenza, quelli che vogliono andare a casa e quelli che se ne sono appena andati, quelli con il trolley e quelli con lo zaino, quelli simpatici e quelli antipatici, quelli che lo stavano per perdere e quelli che lo stavano aspettando da ore, quelli della prima classe e quelli della seconda, quelli che vanno al primo piano e quelli che stanno al piano terra, quelli che chiacchierano e quelli che stanno zitti, quelli che comprano il biglietto e quelli che non lo comprano. In treno non c'è una via di mezzo, c'è il bianco e il nero e va bene così. E quando sei pendolare del treno, devi imparare ad interpretare ogni giorno quel bianco o quel nero, senza sfumature di sorta. Puoi essere a righe, o a pois, o a quadretti, ma il confine deve essere netto.

mercoledì 3 ottobre 2012

Il tipo complesso e complessato

Il tipo complesso e complessato ha una vita molto ordinaria, anche se mi fa credere sempre di fare questo e quell'altro. E' complesso, perchè non capisci mai quello che pensa, e di sicuro non lo capisce neppure lui. E' complessato, perchè non ti parla mai della sua vita, perchè ha una paura folle del tuo giudizio. Avevo diciott'anni, eravamo in quindici in una casa di montagna ed era appena uscito The blair witch project. Il tipo complesso e complessato girava per casa ansimando con la telecamera, e mi terrorizzava soprattutto il suo pizzetto. Il pizzetto mi inquieta assai. D'estate salivamo nel polipo alla sagra del polipo, e d'inverno alla domenica sera mangiavamo le penne con panna e salmone. Adesso lo trovo sempre in giro per caso: a vendermi biglietti Terravision in areoporto, al binario di Mestre, al concerto un venerdì sera, in coda alla posta. A volte mi saluta tutto contento, a volte sembra scocciato dalla mia presenza. Il tipo complesso e complessato è uno di quelli sui quali sono confusa: mi piace o no?