martedì 22 maggio 2012

L'adorabile L.

L. ha cinquant’anni, e insieme ne abbiamo passate tante. C’era quando da piccola piangevo capricciosa, e io c’ero quando le cadevano lacrime silenziose. C’era quando le raccontavo le mie paranoie adolescenziali e io c’ero quando mi raccontava le sue paranoie sui figli adolescenti. Io ero a Parigi a divertirmi quando lei si è sposata, ma se mi sposerò voglio che lei ci sia. Lei è una di quelle persone che ti prendono quando sei alta un metro, e non ti mollano più. Che ti fanno arrabbiare perché il loro parere per te conta troppo, e sentirti contrariata proprio non riesci a sopportarlo. Lei non conosce gelosia, ama tutti allo stesso modo, è una specie di creatura divina. E poi ha qualcosa che invidio molto alle tipe così: ha una spinta innata al cambiamento. L’ignoto la affascina talmente tanto che è capace di cambiare montatura degli occhiali una volta all’anno, o di stravolgere la tappezzeria della casa a tempi di record, o di civettare con un tipo del call center trent’anni più giovane.  

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