domenica 3 giugno 2012

L'indimenticato Icebergman

Icebergman è una di quelle persone che non ti si schiodano dalla testa. Ero una ragazzina, e per molte estati ci siamo goffamente corteggiati. All’inizio Icebergman era delizioso: ti prendeva per mano quando pattinavi, ti parlava sotto le stelle, ti passeggiava accanto facendosi sempre più vicino. E aveva un’irresistibile zeppola. Io mi ero anche comprata un orrendo reggiseno lapislazzulo, convinta che prima o poi me l’avrebbe slacciato. Invece, niente. Ero terrorizzata dai suoi occhi lapislazzulo. Ci siamo rivisti a vent’anni, e lì la mutazione era completata: era diventato Icebergman. Irraggiungibile. Ho tirato fuori tutto il mio coraggio, ho messo nell’angolo la mia dignità, e lui ha girato i suoi occhi lapislazzulo da un’altra parte, nonostante il mio seducente pigiama oversize. Gli devo un grazie, a Icebergman. Da lui ho imparato che bisogna sguazzare negli occhi degli altri, e mai temerli, anche se sono lapislazzulo.

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