La mamma se ne va in giro tutto il giorno su una sedia da ufficio. Anche se lei in un ufficio non ha mai lavorato. E poi per ‘in giro’ intendo sostanzialmente la cucina. Il fatto è che si è rotta un piede, e ferma non riesce a stare (in questo le somiglio molto). Si è lanciata in un’improbabile partita di pallavolo, per arrivare al numero minimo di giocatori. E alla prima palla è caduta miseramente a terra. Dunque, si è rotta il piede perché è troppo buona (anche in questo le somiglio molto). Dovrà tenere il gesso fino al 30 giugno, non potrà andare al mare, in montagna e alla festa della sua amica. In compenso, ha un’interminabile fila di persone che vanno da lei a bersi un caffè e a mangiarsi le ciliegie. Si fa delle gran chiacchierate, e la vedo ridere di gusto, come da tempo non capitava. Si lancia dal tavolo al lavandino con estrema convinzione, e dà ordini a destra e a manca con immensa soddisfazione. Forse mia sorella imparerà a farsi il letto e mio padre a fare una spesa. La mia sedia blu con le rotelle non è più in camera mia, e io per studiare sto usando quella da picnic. Ma per una mamma con il piede rotto si può fare questo e altro.
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