domenica 8 luglio 2012

Gli amici di montagna e la loro doppia vita


Gli amici di montagna, che vedo alternati a quelli di campagna, a quelli di città e a quelli di laguna, hanno una vita molto ordinaria, fatta di tv enormi a schermo piatto, case immacolate e relazioni affettive che rasentano la perfezione. Non mi convincevano, e quindi li ho pedinati per lungo tempo. Il mio infallibile istinto da detective ha scoperto la loro doppia vita.
  • -  Quello che dice di lavorare in banca, in realtà è un critico d’arte di levatura internazionale, che si presenta alle inaugurazioni delle mostre in passamontagna, facendo passare per bizzarria da artistoide quella che in realtà è la sua esigenza di mantenere intatta la sua vita di sempre.
  • -  Quella che si spaccia per mamma mammosa, in realtà è una cronometrista anatomica. Si tratta di una nuova figura professionale molto in voga nel 2012. Il suo compito consiste nel calcolare, a naso ma con impensabile precisione, la durata delle emissioni di gas degli esseri umani di una statura non superiore ai 60 cm e di esultare al superamento dell’ultimo record.
  • - Quello che si presenta come disegnatore di occhiali, in realtà è un suggeritore di Altan. E’ capace di stare un pomeriggio intero senza proferire verbo, per poi piazzarti una battuta dissacrante che avresti tanto voluto partorire tu, ma tu hai una visione troppo ingenua della vita e non ce l’avresti mai fatta.
  • - Quella che si descrive come un’immatricolatrice di auto, in realtà tiene corsi di yoga avanzato. Non esiste nulla, dico nulla, che la scomponga da quello stato perenne di serenità interiore. Le sue lezioni, seguitissime dai trentenni in crisi esistenziale, fanno il tutto esaurito. Anche in quel caso, rimane con i polpastrelli del pollice e dell’indice teneramente uniti.  
  • - Quella che in teoria fa cose strane al computer, nella pratica è una collaudatrice di serie tv. Le grandi case serietivugrafiche la cercano per capire se la storia che hanno messo in piedi funziona, piace, travolge il telespettatore. La sua scrivania è il divano, i suoi assistenti due gatti. Ride, piange, si indigna e si strugge per ore. A volte fa rewind per capire meglio un dettaglio. A volte crea alberi genealogici per tenere il filo della storia.

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