I colleghi in trasferta sono tutt’altro.
Intendo tutt’altro dagli esseri ululanti che tentano di stabilire la disciplina
tra migliaia di esserini ululanti. Presi in un lunedì pomeriggio, in
autostrada, con il climatizzatore a quota tre, in vestiti civili, sono tutt’altro.
Mentre osservi divertita una carriola lanciata dal secondo piano di una casa,
ti capita anche di pensare che quel pomeriggio che avresti tanto voluto
impiegare per altro, dovesse per forza venir fuori così. L’unico spagnolo al
mondo con un inglese perfetto resuscita con un Moment e poi ti attacca ‘na
pippa che non finisce più sulla giurisprudenza catalana. La tua collega con le meches
ragiona ad alta voce sullo splendido connubio turca-bambino e water-bambina. L’altro,
quello che dorme tre ore a notte ma dice che da giovane faceva anche meglio, sbraita
perché è una persona troppo buona. Vero, me ne sono accorta da troppo poco.
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