sabato 14 luglio 2012

La nonna della lambada

La nonna della lambada si chiama così perché il mio primo ricordo legato a lei è un letto da rifare con la lambada a palla, e lei che segue il ritmo stendendo le lenzuola. Io probabilmente mi trovavo in quell'angosciante periodo della mia vita in cui avevo i capelli a caschetto, i denti storti e il microfono immaginario portatile per intervistare chiunque. La nonna della lambada è rossa, ma solo ed esclusivamente di capelli. Negli anni Novanta era campionessa di lancio della ciabatta, traguardo raggiunto nel giornaliero tentativo di beccare la testa di amolo del figlio di mia madre. Negli ultimi cinquant’anni si è calata nella convincente parte di spalla del marito, con il quale mette in piedi degli irresistibili siparietti, molto applauditi dalla nipote più emotiva che hanno, che sono io. La nonna della lambada è una fedele lettrice di TV Sorrisi e Canzoni, e grazie a lei non mi perdo nemmeno uno dei raffinatissimi editoriali di Signorini. Ti chiede sempre se vuoi il caffè, e se le dici che l’hai appena bevuto te lo fa lo stesso, brontolandoti addosso. Prima di pronunciare il tuo nome, snocciola tutti i ventisette nomi delle sue nipoti. Ma fa lo stesso, perché la lambada l’ha ballata solo con me.      

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